DIFF 2012: “The African Cypher”

The African Cypher è il luogo natale di una celebrazione rituale, di un consiglio, del racconto di una storia e di una danza. “Ballo come se mi sia stata puntata una pistola alla testa.” — Mada Sthembiso, (Shakers&Movers)


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Questo film parteciperà al Durban International Film Festival 2012.

La Street dance in Sudafrica è un mondo sotterraneo complesso e contorto che, come tante sottoculture, esiste in quanto è la somma dei suoi partecipanti.

A Mapetla, Soweto se rubi un telefono o una borsa a mano non vivrai a lungo. La comunità ti ucciderà. Se fai una rapina, la gente dirà alla polizia che tu non ti trovi lì. Prince mi racconta questa storia mentre camminiamo per tornare a casa di Mada da shisa nyama. (un ritrovo informale dove si può comprare un po’ di carne da cucinare e bere una birra.)

Prince è un pantsula. Era un tsotsi, un gangster, un teppista. Oggi cammina fiero per le strade; è un pantsula ballerino ed è un pò famoso. Tom London da Soweto’s Finest dice, “Quando balliamo troviamo un scopo per i nostri corpi”. Prince, mentre passeggia per le strade polverose con il suo movimento fluido, qualche guaio nel cappello e una leggera arroganza, è forse l’incarnazione di questo sentimento.

Quando balla per gli angoli delle strade con Mada; i bambini, i tsotsi’s, le mamme, i disoccupati, chiunque si ferma per guardarlo. Mi chiedo sempre come dev’essere avere quel potere che sta dentro di te.  […]

Qualsiasi cosa sia questo ballo. E’ bello, in parte circo/in parte anima. Non ha importanza il contesto o lo stile. In fin dei conti tutti noi balliamo per un pubblico di una persona.

 

 

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