Dopo sette anni di scontri violenti non accenna a migliorare la situazione nel Sudan occidentale e le condizioni di vita della popolazione civile sono sempre più catastrofiche. Da maggio 2010 ad oggi, in soli 3 mesi, sono morte più di 1.221 persone durante combattimenti nel Darfur. Da febbraio 2010 più di 110.000 persone hanno abbandonato le proprie case e sono fuggite dalle violenze mentre gli scontri impediscono un’adeguata assistenza alla popolazione civile e ai profughi.
L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si appella dunque ai paesi membri del Consiglio di Sicurezza che giovedì dovranno decidere sull’approvazione di un nuovo mandato per i Caschi Blu dell’UNAMID in Darfur. L’APM chiede che venga innanzitutto garantita la sicurezza della popolazione civile e le truppe non si occupino invece, come chiesto dai paesi arabi, principalmente della ricostruzione del paese.
In particolare l’APM chiede che cessi ogni tolleranza per il reiterato ostacolamento del lavoro dell’UNAMID e delle organizzazioni umanitarie in generale da parte delle autorità sudanesi.
Negli scorsi mesi le autorità sudanesi hanno sistematicamente impedito ai Caschi Blu di svolgere il loro mandato. I voli ricognitori degli elicotteri UNAMID, svolti per predisporre un’efficace tutela della popolazione civile, continuano ad essere impediti con appositi divieti di voli. Tra marzo e giugno 2010 l’UNAMID è riuscita a effettuare solo 94 voli mentre sono stati annullati i permessi per più di 90 voli. L’ONU lamenta già da tempo le crescenti restrizioni imposte dalle autorità e infatti, secondo i dati forniti dall’ONU, i divieti di volo imposti dalle autorità sudanesi riguardavano in maggio il 21% dei voli UNAMID ma hanno raggiunto in giugno il 77% di tutti i voli.
Nel primo semestre 2010 il numero dei morti in Darfur ha sensibilmente superato il numero delle vittime del 2009, durante il quale morirono nei combattimenti 832 persone. La popolazione del Darfur è profondamente delusa dall’operato dell’UNAMID che però, senza un’attrezzatura tecnica adeguata e sufficienti mezzi finanziari, può difficilmente garantire la tutela della popolazione. Nonostante i cinque elicotteri messi a disposizione dal governo etiope continuano a mancare 18 elicotteri senza i quali è quasi impossibile controllare una regione, il Darfur, grande come la Francia. La questione degli elicotteri dell’UNAMID riflette bene la mancanza di interesse della Comunità Internazionale per la situazione nel Sudan Occidentale. A tre anni dall’inizio del mandato, alle truppe UNAMID continuano a mancare 4.000 soldati e poliziotti per raggiungere le 25.987 unità decise nel mandato.