CRESCE LA CLASSE MEDIA AFRICANA
Secondo uno studio promosso dalla Banca africana per lo sviluppo (BAS), ente fondato nel 1964 con lo scopo di promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’Africa, dal 1990 ad oggi, la classe media africana è raddoppiata, passando dai 150 milioni del 1990 ai 300 milioni circa di oggi.
La crescita economica del continente africano negli ultimi 20 anni, ha fatto aumentare considerevolemente un ceto medio con iniziativa imprenditoriale e maggior potere d’acquisto che si è tradotto nell’acquistato di case, beni di consumo, frigoriferi, automobili e televisori.
Lo straordinario sviluppo della borghesia africana, non ha portato soltanto ad un maggior consumismo ma si è accompagnato anche all’aumento del livello d’istruzione.
Questo nuovo ceto medio vive prevalentemente in città, risulta più istruito ed informato, usa internet, è in grado d’influenzare l’opinione pubblica e chiede maggiore democrazia.
La crescita della classe media e della correlativa capacità di spesa è destinata ad a aumentare anche perché le previsioni sullo sviluppo economico dei prossimi dieci anni sono favorevoli.
Secondo uno studio di Ernst & Young nel 2020, il PIL dei paesi africani aumenterà quasi del doppio passando da 1,6 trilioni di dollari del 2008 a 2,6 trilioni del 2020.
La fenomenale crescita economica del continente africano sarà sostenuta dalgi investimenti esteri provenienti prevalentemente dalle nuove potenze economiche quali Cina, India e Brasile ma altri fattori avranno un ruolo importante tra cui l’aumento del livello d’struzione, maggiore stabilità economica, riduzione della corruzione, miglioramento delle infrastrutture e dei servizi finanziari.
La maggiore capacità di spesa riguarda la minoranza degli africani, con notevoli differenze tra i diversi paesi. Secondo lo studio della Banca africana per lo sviluppo, i paesi con la più alta percentuale di borghesi (75%) sono quelli dell’Africa settentrionale, come la Tunisia, il Marocco, l’Egitto e l’Algeria, mentre in Nigeria e in Etiopia la classe media rappresenta il 22% dell’intera popopolazione.
Purtroppo, circa il 60% di questa classe media africana dispone di un reddito appena superiore alla soglia di povertà, quindi, risulta particolarmente esposta alle crisi politiche e economiche. In caso di crisi politica, la classe media è la prima a risentire degli effetti negativi, inoltre, le fasce più deboli sono particolarmente sensibili alla congiuntura economica internazionale, infatti, l’aumento del prezzo degli alimenti o del petrolio possono farla ricadere sotto la soglia della povertà.
Carmelo Panassiti