La foto qui sotto l’ho scattata al mercato di Ouagadougou vicino casa, nel quartiere di Gounghin.
Oggi è stata una giornata di relax. Al mattino Cleo ci ha fatto la colazione burkinabè con la “bouillie“: una polenta di miglio piuttosto liquida con zucchero e un retrogusto di limone. “E’ un piatto che le donne burkinabe’ preparano per i bambini prima di andare a scuola”, dice Cleo che ha organizzato questo viaggio per avviare il circolo di cultura italiana di Ouagadougou.
Usciti di casa siamo andati al mercato, come scrivevo all’inizio. Al contrario di quello che abbiamo visto ieri, il mercato che abbiamo visitato oggi era meno organizzato con una struttura di cemento come quello precedente e forse per questo mi e’ sembrato piu’ caratteristico. Dalla strada principale parte una viuzza piccola piccola con piccoli capannini di legno da un lato e dall’altro. Non avrei detto che quello era l’inizio del mercato. Si vendeva un po’ di tutto: dagli utensili per la cucina alle verdure, dai vestiti (anche i tessuti per farli su misura) agli accessori di moda. L’unico settore che aveva una struttura ben visibile rispetto al resto era quello delle carni. All’interno di questa costruzione di cemento c’erano le carni di vitello, mucca, montone. Il maiale invece si trova fuori dal mercato in dei bar specializzati nel cucinare il maiale al forno o anche in altro modo. Come mi dice Cleo, in citta’ non si ha l’abitudine di cucinare il maiale a casa. Il porco non lo si mangia a casa gia’ cotto perche’ i bar specializzati lo cucinano molto bene oppure nei villaggi si puo’ trovare carne di maiale cruda da cucinare a casa. A Ouaga ci si cucina a casa solo carne di montone o di manzo.
Il resto del mercato era diviso per aree merceologiche: da una parte le verdure, da un’altra i vestiti, in un’altra ancora le scarpe, in un’altra gli utensili per la cucina. C’erano finanche i motorini e gli accessori per questi mezzi cinesi che meritano un post a parte.
Altrettanta attenzione meritano i vestiti. Non esistono abiti nuovi, eccezion fatta per la moda tradizionale burkinabè. Ci sono solo i vestiti che, tramite le organizzazioni come la Caritas, le Ong varie, e vari gruppi solidali, arrivano in Africa per poi finire in vari mercati. Come quello che abbiamo visitato noi.
Fatta la spesa, torniamo a casa e Cleo ci fa questo squisito piatto di riso con salsa d’arachidi e verdure bollite (peperoni, cipolle, aglio e pomodori).
Il pomeriggio e’ stato un intero momento di relax. Il nostro vicino di casa Pierre ci e’ venuto a trovare. Cosi’ all’ora del tramonto abbiamo parlato della vita a Ouagadougou e in Burkina Faso. Pierre e’ un belga che vive da quattro anni a Ouagadougou. Innamorato dell’Africa insegna francese in una scuola internazionale ai bambini dai 6 ai 12 anni. Stasera saremo a cena da lui. E per descrivere questo ci vuole un altro post. Quindi come dicono gli anglofoni alla radio “stay tuned”.
marche burkinabe par afrikanews