Gli impegni presi dall’Italia a Oslo sono un buon inizio ma potrebbe non essere abbastanza se non verranno riattivati i fondi umanitari per eliminare le mine antiuomo in molti paesi del mondo, tra cui anche quelli africani.
“Le parole pronunciate del Sottosegretario (Scotti) in questa occasione di portata storica sono incoraggianti ma rischiano di essere sconfessate nei fatti dall’azzeramento del Fondo per lo Sminamento Umanitario di cui non c’è più traccia nella legge finanziaria in discussione,” ha detto Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna Italiana contro le mine, in una nota stampa giunta ad Africanews.it da campagnamine.org
“Ci aspettiamo che il Sottosegretario eserciti le sue prerogative per colmare il vuoto creato dall’annullamento degli stanziamenti dedicati a queste attività umanitarie e di cooperazione, garantendo la coerenza dell’azione di governo con gli impegni assunti e la credibilità del nostro Paese a livello internazionale,” continua Schiavello.
Il 3 dicembre il sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, da Oslo aveva sottolineato come “l’Italia sia stata, sin dall’inzio, tra i protagonisti di questo processo”.
“Stiamo procedendo alle firme“, aveva detto il sottosegretario in una notizia Apcom, “La Norvegia, l’Irlanda, la Santa Sede e la Sierra Leone hanno già ratificato il trattato. Appena sarà ratificato da trenta paesi il trattato entrerà in vigore aprendo la fase dell’azione di pressione internazionale per portare a compimento l’allargamento dei paesi firmatari”.