Dopo la firma del trattato tra il premier italiano Berlusconi e il dittatore della Libia Gheddafi avvenuta il 30 agosto 2008, la Camera dei deputati ha approvato il testo con 413 voti a favore, 63 contrari e 36 astenuti. Il testo ora passa al Senato.
I punti principali del trattato riguardano la fine dei contenziosi e le opportunità che si aprono per le imprese italiane che costruiranno infrastrutture in Libia.
In un comunicato stampa pubblicato sul sito web della Farnesina si elencano i punti del Trattato tra Libia e Italia.
Questi gli impegni dell’Italia:
- Realizzazione di “progetti infrastrutturali di base“, per un limite massimo di spesa complessiva di 5 miliardi di dollari in venti anni. I fondi saranno gestiti dall’Italia mentre la Libia si occuperà dei terreni e di agevolare le imprese italiane
- Costruzione di 200 abitazioni
- Assegnazione di borse di studio universitarie e post-universitarie a un contingente di cento studenti libici
- La cura in Italia di persone colpite dallo scoppio di mine in Libia
- Il ripristino del pagamento delle pensioni di guerra ai titolari libici
- La restituzione di manoscritti e di reperti archeologici trasferiti in Italia in epoca coloniale
Indennizzo agli italiani espulsi nel 1970
“Nel DDL di ratifica – è scritto in coda al comunicato della Farnesina – si prevede che il governo italiano conceda un definitivo indennizzo agli Italiani espulsi nel 1970 dalla Libia, per un ammontare di 50 milioni di euro per gli anni 2009-2011″.
Questi gli impegni della Libia:
- Concedere i visti di ingresso ai cittadini italiani, espulsi nel 1970, che desiderino entrare nel Paese per motivi di turismo, lavoro, o per altre finalità
- Costituire il Fondo Sociale per il finanziamento di alcune iniziative umanitarie
- Sciogliere l’Azienda Libico-Italiana
- Abrogare tutte le misure che discriminano le aziende italiane
- Affidare ad aziende italiane importanti progetti di sviluppo e commesse
“Il nuovo partenariato – è scritto nella nota – sarà consolidato in tutti i settori di attività, da quello economico e energetico, a quello culturale e della collaborazione tecnologica e scientifica, al settore della difesa, alla lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, all’immigrazione clandestina”.
Proprio per quanto riguarda l’immigrazione clandestina l’accordo tra i due paesi prevede “la realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, i cui costi saranno per metà a carico dell’Italia e per l’altra metà verrà richiesto il contributo dell’Unione Europea, sulla base di precedenti intese tra Bruxelles e Tripoli”.