Il Burkina Faso resterà un paese prioritario per l’Italia sul fronte degli aiuti allo sviluppo anche nei prossimi due-tre anni, tanto che la Cooperazione italiana aprirà un proprio ufficio nella capitale Ouagadougou. Lo ha reso noto il Ministro Giulio Terzi al termine di un incontro alla Farnesina con il suo omologo del Burkina Faso Yipene Djibril Bassolé.
Oltre 100 mln per sviluppo rurale e emergenze
Negli ultimi 25 anni l’Italia ha donato piu’ di 100 milioni di euro per sviluppo rurale e le emergenze umanitarie e 22 milioni euro per contrastare la malaria in Burkina Faso, ha ricordato Terzi, aggiungendo che la questione della sicurezza alimentare coinvolge quest’anno tre milioni di persone. Per questo, Terzi ha “auspicato di poter completare il percorso aperto oggi con l’accordo quadro sulla cooperazione sottoscritto dal ministro Riccardi, precisando la cooperazione sulla politica estera, la sicurezza e i flussi migratori”. Di colloquio “molto utile e fruttuoso” ha parlato Bassole’, spiegando che l’accordo sottoscritto oggi con l’Italia è “importante per lo sviluppo socio-economico del Paese”. L’auspicio, adesso, è di “coinvolgere operatori privati nei settori dell’acqua, energia, agricoltura e sicurezza alimentare”.
Sostenere e consolidare il processo di transizione in Mali
I due Ministri hanno affrontato anche le questioni legate all’instabilità regionale del Sahel e del Sahara, in particolar modo per quanto riguarda il Mali. L’Italia, ha spiegato Terzi, auspica che “il Consiglio di sicurezza dell’Onu possa autorizzare l’invio di una missione di pace con il mandato chiaro di sostenere e consolidare il processo di transizione in Mali”. Il Ministro ha aggiunto che “l’Italia vede la necessita’ di arrivare a una soluzione duratura e condivisa tra i Paesi della regione per la stabilita’ del Sahel”, zona nella quale “preoccupano i gruppi terroristici e le organizzazioni criminali”. Su questo fronte, ha spiegato il titolare della Farnesina, “l’Italia e’ impegnata in iniziative di cooperazione per contrastare il fenomeno” e vuole “contribuire a programmi per migliorare il controllo delle frontiere”.
Bassolé ha illustrato a Terzi lo stato del processo di mediazione sul Mali affidato al Burkina Faso, riguardante gli aspetti istituzionali a Bamako e la sicurezza nel nord. Quindi, ha auspicato “che la comunita’ internazionale sostenga lo sforzo della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Ecowas) per la stabilita’ e la pace di tutta l’area, nel Sahel e nel Sahara”. La questione sarà approfondita anche all’assemblea generale dell’Onu a New York, con un tavolo specifico il 26 settembre.
Fonte: esteri.it