Attualmente in Sudafrica sono stati confermati da analisi di laboratorio 140 casi di contagio umano da febbre della Rift Valley (RVF), con 9 vittime.
Le province colpite sono il Free State, il Northern Cape, l’Eastern Cape e il North West.
Nella maggioranza dei casi si sono riscontrati lievi sintomi simil-influenzali che non hanno sviluppato complicazioni. Non esiste un vaccino per l’uomo né un trattamento specifico. Il rischio di contrarre la malattia riguarda persone che hanno contatto diretto con sangue o tessuti di animali infetti e la maggioranza dei casi si è verificata tra persone che lavorano in aziende agricole, veterinari e addetti alla macellazione degli animali.
Non esiste trasmissione da uomo a uomo. Veicolo della trasmissione del virus da animale ad animale sono le zanzare, ma nel focolaio sudafricano ciò non riguarda la trasmissione all’uomo poiché queste zanzare preferiscono nutrirsi di sangue animale e in genere all’aria aperta. La malattia è stata generalmente riscontrata negli allevamenti e non in aree urbane se non in casi isolati legati alla macellazione artigianale e occasionale di animali infetti. Il consumo di carne ben cotta, così come quello di latte pastorizzato, non comporta rischi.
E’ probabile che il numero di casi negli animali e di conseguenza di quelli nell’uomo diminuisca con il calare delle temperature. E’ stato inoltre attivato un programma di vaccinazione del bestiame nelle aziende agricole non ancora colpite dal virus.
Coloro che si recano in Sudafrica per la Coppa del Mondo FIFA non corrono alcun rischio a meno che non entrino in contatto con carcasse infette in aziende agricole o trattino carne cruda di animali infetti, attività in cui è altamente improbabile si trovino coinvolti i visitatori.
La produzione di carne da macello è sottoposta a rigidi controlli e gli animali infetti sono esclusi dalla macellazione. Non vi sono rischi per i visitatori delle riserve, poiché la malattia colpisce di regola solo ruminanti quali ovini, bovini e caprini.
Il Ministero della Sanità e quello dell’Agricoltura, Foreste e Pesca del Sudafrica, in collaborazione con il South African Field Epidemiology and Training Programme (SA-FELTP – Programma di Epidemiologia e Formazione Applicate) e l’Istituto Nazionale per le Malattie Trasmissibili (NiCd), e con tecnici provenienti dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità di Ginevra sono al lavoro incessantemente per contenere la diffusione della RVF. Siamo certi che il focolaio non comporti alcun rischio per lo svolgimento della Coppa del Mondo FIFA 2010.
Il Sudafrica è lieto di dare il proprio caloroso benvenuto in occasione dei Mondiali e di rassicurare i visitatori che tutto sarà fatto per garantire la loro sicurezza e la loro salute.
Si prega di visitare i nostri siti web www.nicd.ac.za o www.doh.gov.za per ulteriori informazioni sulla malattia e il contagio in corso.