L’Angola deve diventare un “partner privilegiato” dell’Italia. Lo ha detto oggi a Roma il ministro Frattini durantela ‘Country Presentation’ dedicata al Paese africano, tre mesi dopo il viaggio del responsabile della Farnesina a Luanda. Lo si apprende da una nota stampa del ministero degli Esteri.
L’interesse degli italiani in Angola è rivolto alle risorse di cui il paese dell’Africa meridionale dispone. Tra queste innanzitutto il petrolio e i diamanti. Ulteriore motivo di interesse, inoltre, è “lo sviluppo nei settori agricolo, manifatturiero, delle costruzioni e delle infrastrutture (dighe, strade, porti, centrali elettriche)”.
“Tra i due Paesi “ci sono legami storici” – è scritto nel comunicato stampa – perché l’Italia è stato il primo Paese occidentale a riconoscere l’indipendenza dell’Angola e da tempo “sono attivi programmi di cooperazione nel sociale, nel campo della tutela dei minori, della salute, dello sviluppo delle risorse rurali e nelle attività di sminamento” e l’Italia “può fornire il proprio contributo di qualità, utilizzare la manodopera locale e “rispettare l’ambiente, come già avviene nell’industria del legno”.
All’Angola, inoltre, verrà dato un “ulteriore segnale” invitandola al G8 dell’Aquila insieme con altri Paesi africani che “dimostrino particolare vitalità”.
L’Angola è un’economia in rapida crescita – 16% nel 2008 – ma adesso ha necessità di diversificare, come ha spiegato il ministro dell’Industria Joaquim David.
“Vogliamo produrre, esportare e consumare altri tipi di beni” e l’Italia può dare un valido aiuto in questo, ha aggiunto. Come esempio, David ha citato il deficit di edilizia popolare “che impedisce ai nostri giovani di avere una propria casa dopo aver terminato gli studi”.