Sviluppo territoriale, risorse energetiche e Diplomazia Economica della Giovane Africa
Martedì 11 ottobre 2011 ore 15 – 19
Tempio di Adriano – Piazza di Pietra – Roma
In collaborazione con Fondazione Cesaretti e Leonardo Business
Nell’ambito del programma del festival, uno dei panel è relativo al tema del rapporto tra Europa e Africa, il vecchio e il giovane continente. Mentre il primo è da sempre protagonista della scena mondiale, il secondo deve ancora affrontare molti problemi che ne ostacolano lo sviluppo, come le guerre, le malattie e la corruzione. Ma negli ultimi decenni alcuni fenomeni hanno aperto inaspettate opportunità.
Innanzitutto, l’aspetto demografico: la distribuzione della popolazione in Africa è completamente differente dalla maggior parte dei Paesi Occidentali, con una maggiore percentuale di giovani e un’aspettativa di vita sensibilmente minore.
In secondo luogo, l’aspetto economico. Dopo la colonizzazione e la transizione verso regimi democratici, molti paesi hanno mostrato significativi e incoraggianti segnali di ripresa.
Come emerge da un recente studio pubblicato dall’Economist, tra i dieci paesi che sono cresciuti più rapidamente nel periodo 2000-10, sei sono africani. Primo della lista risulta l’Angola, la cui crescita è strettamente collegata allo sfruttamento delle risorse naturali e del petrolio, mentre Nigeria, Etiopia e Mozambico sono cresciuti più del 5%, ben al di sopra dei tassi di crescita europei.
Oggi, i paesi dell’Africa Sub-sahariana cominciano a prendere parte ai tavoli di negoziazione, grazie a questo crescente potere economico. Ne consegue l’instaurazione di rapporti diplomatici ed economici privilegiati con le potenze emergenti, quali il Brasile e la Cina, mentre l’Europa resta alla finestra, incapace di definire una politica estera comune.
Tra il 2000 e il 2008, il commercio tra Cina e Africa è cresciuto esponenzialmente (da 8 a 92 miliardi di dollari), divenendo così il secondo partner commerciale, dopo gli USA. Questi accordi hanno provocato molte critiche, dato molti paesi africani si sono ritrovati con un deficit commerciale e una dipendenza economica dalla Cina, oltre al fatto che tali rapporti non hanno implicato alcuna promozione e trasferimento di conoscenze tecnologiche e know how.
Ciò che risulta necessario è una crescente e vibrante classe imprenditoriale locale, e la creazione di network commerciali sia tra paesi africani che con imprese straniere, che siano però finalizzate a un reale sviluppo di lungo termine. La giovane Africa può svilupparsi solo se le strategie vengono adattate alle specificità delle differenti regioni, incoraggiando l’imprenditorialità locale.
RELATORI:
Saluti:
- Prof. Gian Paolo Cesaretti, Preside Facoltà di Economia dell’Università Parthenope di Napoli
- Keynote speech: Hon. Henri Djombo, Ministro dello Sviluppo Sostenibile delle Forseste e dell’Ambiente, Congo Brazzaville
Coordina
- Dott.ssa Liliane Murekatete , Rappresentante a interim della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Africa
Discussants:
- On. Urso Adolfo, Parlamentare, Presidente Fondazione Fare Futuro
- Amb. Josè Eduardo Barbosa, Ambasciatore di Capo Verde
- Amb. Deo Rwabita, Ambasciatore dell’Uganda in Italia
- Avv. Giancarlo Lanna, Presidente della Simest
- Ing. Alessandro Cardellini, Responsabile Commerciale CHC
- Dr. Simone Santi – Leonardo BC