Africa/Italia – Cinema africano a Napoli: Salvatore Nappa e giovani immigrati danno vita ad un progetto interessante
di Marianna Micheluzzi
Fino ad oggi non ne sapevo niente.
E cioé che, a Napoli, il regista e sceneggiatore, Salvatore Nappa, ha realizzato lo scorso anno, con alcuni giovani africani, residenti a Castelvolturno, sul litorale domizio, ahimé tristemente noto prevalentemente per spaccio e prostituzione, un film dal titolo simpatico e provocatorio: “Non tutti i neri vengono per nuocere“.
Questo è un episodio importante nella misura in cui si può cominciare a dire che a Napoli, grazie alla felice intuizione di Nappa e agli aiuti, che poi si sono aggiunti da parte di enti e associazioni, sta prendendo forma e vita il “cinema africano”, fatto da attori africani.
Attori presi dalla strada. Come coloro che recitano nel film di Nappa e che non hanno nulla da invidiare agli attori veri e propri quanto a stile e a creatività.
L’obiettivo di Salvatore Nappa era ed è quello di raccontare, in cinquanta minuti di sequenze filmiche, l’altra faccia dell’immigrazione .
Quella fatta di gente seria, perbene, che lavora da mattina a sera per sopravvivere, mandare soldi a casa e costruirsi, quando è possibile, anche qui da noi un avvenire.
Appunto come Elisabeth, la ragazza africana, protagonista del film, che nella finzione scenica riesce dopo tante tristi vicessitudini, ad aprire un ristorante africano, richiestissimo e molto ben frequentato.
O come Jean, un giovane camerunense, oggi, nella vita vera, studente universitario a Napoli e praticante giornalista.
Si tratta ,per questo genere di film, ovviamente di produzioni fuori del circuito ufficiale. Ed è questo il grosso limite.
Il regista e gli attori lavorano, infatti, al loro progetto generalmente solo nei week-end.Per il resto della settimana svolgono ciascuno il proprio lavoro come sempre.
Ma questa iniziativa è grandiosa sopratutto nel momento in cui crea occasioni per uno scambio culturale autentico tra comunità locale e comunità africana,servendosi appunto del cinema, che è arte.
Inoltre, nei tempi lunghi, da interesse amatoriale,anche per i giovani africani dotati, potrebbe divenire una vera e propria professione.
Le “cose” serie spesso si realizzano per caso.
Nei progetti futuri di Salvatore Nappa c’è inoltre l’idea di dare vita ad un vero e proprio festival, il Digital Festival Film, dove una tecnologia leggera e a a buon mercato può dare sul serio una mano, in questo modo, alla cultura della vita.
Napoli è creatività e fantasia, tanta fantasia e anche nei”casini” +”casini” non smetterà mai di stupirci.
Auguri ragazzi. Auguri Salvatore.