La riunione annuale di quest’anno della Banca africana di sviluppo, forse, non sarà ricordata negli annali di storia per grandi decisioni prese o per altre ragioni. Ciò nonostante la partecipazione è stata ampia a dimostrazione del grande interesse che sta suscitando l’Africa.
Molte sono state le istituzioni presenti alla riunione annuale della Banca africana di sviluppo (Bas). Oltre, ovviamente, tutti i 77 stati membri (che non sono solo africani ma anche di altri continenti), erano presenti molte istituzioni internazionali, come la Banca Mondiale, molti rappresentanti di governi, e molti media, soprattutto quelli che si occupano di economia e finanza come l’agenzia di stampa Reuters, il quotidiano Financial Times e ovviamente i media del Continente come JeuneAfrique, Africa24 e molti altri.
I temi
Il tema generale della “crescita inclusiva” ha rappresentato una buona risposta, o quanto meno un inizio di risposta, alla crisi del Nord Africa e agli altri temi caldi del Continente: Costa d’Avorio, Sudan, Somalia, solo per citarne alcuni.
Donne africane e business è stato uno di quei temi di cui probabilmente si continuerà a discutere, almeno per quanto riguarda il dibattito sull’Africa. Quest’argomento è stato appoggiato e proposto, infatti, dal presidente Donald Kaberuka.
Perché è importante? Perché – come ha detto scherzando la presidente delle Donne Capi d’Impresa nel Mondo, Foning Françoise – le donne non tendono a spendere il denaro per andare al pub a bere una birra con gli amici o per aprire un secondo ufficio per il loro relax con le segretarie, come fanno la maggior parte degli uomini.
Un altro tema importante è stato quello sulle Migrazioni e le rimesse. L’emigrazione è uno di quei fenomeni che riguarda la maggior parte dei paesi africani. E le rimesse costituiscono, in molte zone del Continente, un’importante voce del bilancio nazionale.
Mi sono sorpreso quando, durante la conferenza, un uomo ha detto che gli africani che vivono al di fuori dell’Africa probabilmente non ritorneranno.”Perciò quello che dobbiamo fare – ha detto – è di lavorare con loro per il benessere dei nostri paesi africani. E’ una perdita di tempo parlare di come attirarli per farli tornare in Africa”.
L’ultimo tema interessante e’ stato quello dei primi due giorni sulle PMI (Piccole e Medie Imprese) africane e il “missing middle”, di cui si trova ampia documentazione video su Africanews.it/english.
Mi ha colpito il discorso di Allon Raiz, Amministratore Delegato (CEO in inglese) di RaizCorp.
All’inizio della sua presentazione ha detto che, inizialmente, la sua impresa è stata un “totale fallimento“. In seguito, ha trovato la fiducia di qualcuno che ha continuato a investire nel suo progetto e, con l’aiuto di altre persone, l’impresa ha avuto successo. La pianificazione aziendale, ha spiegato lo stesso amministratore delegato, ha dato i suoi frutti. Ciò che mi ha colpito è esattamente questo: la fiducia.
Normalmente le banche e gli investitori vogliono essere sicuri quanto più possibile sul ritorno del loro investimento. Nel caso di RaizCorp, invece, si dà meno peso a queste certezze e più peso alle persone e alla loro buona volontà e a queste si dà fiducia.
Insomma la costruzione di una buona pianificazione aziendale unita alla costruzione di buone relazioni interpersonali, alla lunga, paga. Ecco, al contrario di molti investitori che vogliono rientrare nell’investimento subito o quasi subito, Allon Raiz ha più volte evidenziato che i progetti di cui si occupano hanno un ritorno economico dopo diversi anni, nonostante i fallimenti iniziali.
In fin dei conti tutta l’economia non ha altre fondamenta a parte questa. Durante la mia intervista, Allon ha detto che senza quella quantità di fiducia, adesso non occuperebbe il posto in cui si trova.
Oggi molte persone si rivolgono alla sua società, così ha detto, perché dà fiducia (sebbene non presti denaro alla gente).
Una delle cose che l’Africa può insegnare al resto del mondo, soprattutto al cosiddetto mondo sviluppato, è che la fiducia reciproca negli affari, e non solo, è tanto importante quanto le statistiche e i calcoli economici.
Piervincenzo Canale