Libia: Russia si oppone a riconoscimento ribelli

Il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto che Mosca continua ad opporsi al riconoscimento del Consiglio nazionale di transizione (CNT) come unica rappresentanza legittima del popolo libico.
La reazione di Mosca arriva alcuni giorni dopo il riconoscimento formale da parte degli Stati Uniti, che si sono uniti a diversi altri paesi, del consiglio di transizione di Bengasi.

Il Gruppo di contatto internazionale sulla Libia ha dichiarato venerdì che il regime di Gheddafi ha perso la sua legittimità per governare il paese e ha riconosciuto al suo posto il CNT come l’unica autorità di governo legittima nel paese, in attesa di stabilire un’autorità di transizione.

Il primo diplomatico russo, Lavrov, ha parlato del CNT come una delle parti che partecipano ai negoziati.

Lo stesso ha ribadito che la Russia e’ in contatto con le due parti del conflitto e che ha raccomandato loro di negoziare un accordo sulla base delle proposte di mediazione dell’Unione africana.

Lavrov ha anche negato la possibilità che la Russia accolga Gheddafi nel caso in cui quest’ultimo decidesse di fare un passo indietro come leader nazionale del paese. Al contrario, il leader libico ha ribadito diverse volte che non lascerà il paese nonostante l’aumentata pressione internazionale e i bombardamenti della Nato a Tripoli.

“Se, come e’ stato recentemente affermato durante un incontro del Gruppo di contatto sulla Libia ad Istanbul, bisogna riconoscere il CNT come unico rappresentante legittimo del popolo libico, allora noi non condividiamo questa posizione,” ha detto Lavrov.

Il Consiglio nazionale di transizione (conosciuto anche come il Consiglio nazionale ad interim o il Consiglio nazionale libico), e’ un corpo politico formato per rappresentare la Libia con forze anti-Gheddafi nell’ondata di proteste popolari contro il regime.

La sua nascita era stata annunciata a Bengasi il 27 febbraio 2011 e il suo obiettivo dichiarato e’ di agire come “ala politica della rivoluzione.”

Il 5 marzo 2011, il consiglio emanava una dichiarazione in cui dichiarava se stesso “unico rappresentante di tutta la Libia”. Un governo di transizione veniva formato dal consiglio il 23 marzo 2011 e finora e’ stato riconosciuto come unico governo legittimo della Libia da 28 paesi.

A febbraio manifestazioni di massa che chiedevano la fine del regime di Gheddafi incontravano la reazione violenta delle forze di Gheddafi.

In seguito alla morte di migliaia di civili che sarebbero stati uccisi dalle squadre pro-Gheddafi, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approvava una risoluzione per la protezione dei civili e sanzionava l’uso degli attacchi aerei per fermare i militari del regime.
Fonte: Afrique Avenir

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