“Il lontano presente” è un libro di Anna Di Sapio e Marina Medi edito dalla casa editrice Emi (Editrice Missionaria Italiana). Si tratta di un volume che analizza quanto sia attuale il passatto coloniale italiano soprattutto in tempi di respingimenti e politiche migratorie discutibili.
Di seguito la presentazione del libro della casa editrice Emi.
Nei mesi in cui si discute di respingimenti di imbarcazioni di persone migranti provenienti dalle coste di un paese, la Libia, che dell’Italia fu possedimento coloniale, e in un’epoca in cui ancora acceso è il dibattito su colonialismo e neocolonialismo, mito degli italiani brava gente ed eredità storiche della conquista del posto al sole d’oltremare, un nuovo libro della EMI per riflettere, conoscere, interpretare.
Anna Di Sapio e Marina Medi, autrici di Il lontano presente, scelgono lenti nuove per guardare al passato coloniale del nostro paese: insieme all’approfondimento storico e alla periodizzazione del dibattito storiografico degli studi sul colonialismo italiano, le autrici, da anni impegnate nella formazione nelle scuole, utilizzano l’arte, la letteratura, le fonti orali e le memorie per avvicinare l’epoca del colonialismo italiano a chi quel mondo e quei decenni non ha conosciuto.
Con una preoccupazione fortemente orientata alla didattica, il libro si presenta come uno strumento non solo per gli appassionati di storia o per coloro che desiderano conoscere queste pagine di un passato per decenni taciuto e caduto nell’oblio, ma anche per gli insegnanti che vogliono intrecciare percorsi didattici con la storia – e la memoria – africana e italiana di questo periodo.
Nella prima parte vengono presentati brani di romanzi e racconti che narrano storie ambientate nell’epoca dell’espansione coloniale italiana: prendono la parola scrittori provenienti dal Corno d’Africa oppure nati in Italia ma di origine africana.
Una piccola antologia che racchiude testi di Ennio Flaiano, Gabriella Ghermandi, Igiaba Scego, solo per citare alcuni tra i più noti. Tra le righe della letteratura, immagini, riflessioni, esperienze che permettono soprattutto ai più giovani di entrare in contatto con un mondo passato e con l’oggi di chi quel passato porta con sé nel nostro paese.
Nella seconda parte le autrici propongono una ricostruzione storica dell’esperienza coloniale italiana, fondamentale per fornire le coordinate essenziali con cui muoversi nell’approfondimento di quel periodo.
Viene qui affrontato il nodo storiografico del passato coloniale: dall’oblio ai falsi miti che per decenni hanno circondato il colonialismo italiano, fino all’uscita di volumi e ricerche che hanno contribuito alla messa a nudo di pregiudizi ed errate convinzioni.
Completa questa parte una rassegna dei film che affrontano questi temi.
Nella terza parte le autrici entrano nelle classi della scuola italiana: analizzano come l’espansione coloniale è stata affrontata dai manuali di storia in uso nelle scuole, illustrano i risultati di un’indagine condotta tra un campione di studenti su quale sia la conoscenza dei ragazzi su questi eventi e infine propongono un percorso di studio da proporre nelle scuole, con lo scopo di accrescere la conoscenza storica sul passato coloniale, ma anche di sensibilizzare i ragazzi ai temi della cittadinanza democratica e del dialogo e pluralismo culturale.
Se, come affermava il grande storico burkinabé Joseph Ki Zerbo, l’incontro tra Europa e Africa è stato un «incontro mancato», perché non si trattò di una relazione paritaria ma dell’esercizio di una supremazia di un popolo sull’altro, questo libro vuole essere un ponte che congiunge passato, presente e futuro per realizzare quell’incontro nelle pareti di una scuola o nella quotidianità di una società sempre più multiculturale.