Intervista a Ndioba Diene, consigliere tecnico del ministero dell’agricoltura del Senegal. L’intervista è stata registrata a margine del forum sull’agricoltura in Africa che si è tenuto a Roma lo scorso 28 giugno 2011. L’incontro è stato organizzato dall’agenzia dell’Onu per lo sviluppo industriale, Unido.
Cosa può apportare l’Italia allo sviluppo agricolo del Senegal e dell’Africa?
Beh prima di tutto voglio dire che l’Italia è un partner da molto molto tempo. Da 10 anni l’Italia è un partner del Senegal in agricoltura nel sud del paese, nella regione di Sédhiou, e anche nel nord, nella regione di Matam. Oggi l’Italia ha consolidato le sue attività di cooperazione con il Senegal nel nord e ha anche diversificato le sue attività nella regione di Kolda, a sud, e al centro nelle regioni di Kaolack e Kaffrine. Questo si traduce in 30 milioni di euro per sviluppare l’irrigazione e il business. Questa è una cooperazione che apprezziamo molto.
Durante il forum di oggi è stato detto che gli africani hanno bisogno di pensare all’agricoltura come ad un business, non come ad un modo per vivere. Non è uno sbaglio?
Per niente. Penso, come ho detto durante la mia presentazione, che abbiamo bisogno di una rottura. Cos’è questa rottura? E’ il cambiamento dell’economia rurale. Di cosa si tratta? Si tratta di fare dell’agricoltura un business, un affare commerciale. Il Senegal ha capito questo votando una legge di orientamento che fa dell’agricoltura un mestiere, che promuove gli affari in agricoltura e che promuove il settore privato.