Tunisini a Villa S. Giovanni: aggiornamento

Non si è fermato il flusso dei migranti che dal Nord Africa arrivano alla stazione di Villa San Giovanni.

Dopo lo stop dovuto probabilmente alle festività pasquali, da martedì sono ripresi gli arrivi, ormai non solo dalla Sicilia ma anche da altre parti d’Italia,e sebbene i numeri siano inferiori rispetto a quelli dei primi giorni, la situazione resta problematica.

Nonostante l’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra Prefettura, Trenitalia e Protezione Civile, che ha permesso il libero transito sul territorio nazionale dei migranti, la macchina burocratica attivata dalle istituzioni è lenta e farraginosa, e rende parecchio difficile la partenza di piccoli gruppi come quelli arrivati in questi giorni.

Basta un fax o una e-mail che misteriosamente arrivi con ore di ritardo a prolungare anche di un’intera notte la permanenza a Villa san Giovanni, proprio come è successo ad esempio ieri sera a un gruppo di tunisini che ha dovuto trascorrere la seconda notte nella sala d’attesa della stazione.

Ci domandiamo che senso abbia far stazionare per diversi giorni i profughi a Villa San Giovanni e prolungare la loro odissea: perché aspettare che si crei un’emergenza e non prevenirla? Farli partire con il primo treno utile risparmierebbe loro la forzata e avvilente permanenza all’addiaccio alla stazione, ed alleggerirebbe non solo il lavoro dei volontari che garantiscono l’assistenza tutto il giorno, ma anche quello dei dipendenti di Trenitalia e delle stesse forze dell’ordine, risparmiandoci così di assistere anche alle identificazioni fatte in strada come si fa con i peggiori ceffi.

A dispetto del permanente disinteresse delle istituzioni, la rete di solidarietà che si è costituita per affrontare questa emergenza si allarga sempre più, ed è proprio questa crescente solidarietà a darci ancora più forza per continuare nel nostro impegno fatto di assistenza sanitaria, legale e soprattutto umanitaria, ma anche di denuncia della persistente negligenza istituzionale in cui ci troviamo ad operare e a vivere.

Sperando che questa nostra presenza risvegli il senso del dovere e di responsabilità degli organi competenti, noi rimarremo alla stazione di Villa San Giovanni fino al transito dell’ultimo profugo.

 

Il Co.S.Mi. (Comitato Solidarietà Migranti).

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