Emem Archibong è nata e cresciuta nel sud della Nigeria fino a quando ha fatto 11 anni nel 1995. In quel’anno si è trasferita con la sua famiglia a Bradford, nel Regno Unito. Cresciuta in una famiglia in cui la musica era quasi scritta sulle pietre, Emem ha dovuto occuparsi solamente della sua versione dell’impresa e adesso sta raccogliendo i frutti della sua scelta. Ciò che segue riguarda solo lei a partire dai suoi otto anni di carriera musicale, dalla Nigeria alla Gran Bretagna.
Cosa ti ispira nella musica?
La mia prima motivazione l’ho avuta alle scuole media (a lezione di musica) quando avevo 12 anni. Un giorno mi è stato chiesto di cantare e mi sono accorta che tutta la classe era stupita della mia voce.
L’insegnante di musica poi aveva organizzato uno spettacolo in cui cantavo davanti a tutta la scuola. Mi ricordo anche che quando avevo otto anni in Nigeria, all’interno del coro dei bambini, ero stata scelta per gli acuti. Mi ricordo che volevo cantare come soprano perché potevo cantare in entrambi i modi.
Dopo lo show organizzato dal professore, avevo capito che avrei potuto fare qualcosa con la musica. A quel tempo iniziavo anche a scrivere canzoni.
Mi ricordo che mio padre mi diceva che forse le prime canzoni non sarebbero state bellissime però che se continuavo a scrivere ne avrei scritte di belle. Il canto è stato il primo talento musicale che ho sviluppato a cui ha fatto seguito la scrittura delle canzoni.
Successivamente ho imparato a suonare la tastiera.
Come riassumi la tua carriera musicale fino a questo momento e quali sono i tuoi obiettivi?
E’ andata abbastanza bene. A otto anni facevo parte di un coro di bambini in Nigeria. A undici ero nel coro della chiesa “Abundant Life Church, Bradford” e a quel tempo avevo già iniziato a cantare da solista durante gli eventi organizzati dalla chiesa.
A dodici anni avevo sviluppato un interesse sincero per la musica e avevo iniziato a scrivere canzoni. Ero una grande fan di Mariah Carey e di Whitney Houston.
A quindici anni facevo parte di un gruppo di sole ragazze che si chiamava “Vision”. Io ero la prima cantante e anche una delle autrici dei testi del gruppo. Cantavamo sia agli eventi organizzati dalla chiesa che a Bradford, compreso un festival estivo che accoglieva più di 1000 persone.
A sedici anni quando ho iniziato l’università, (studiando farmacia), continuavo a cantare in diverse serate a Bradford. In diverse occasioni ho cantato per un grande pubblico al teatro Alhambra.
Nel 2005, ho partecipato a una gara a Birmingham in cui rappresentavo l’università di Bradford. Su 100 cd, è stato scelto il mio, fui inserita nella lista dei cantanti dal vivo per quell’evento e arrivai in quinta posizione.
Nel 2007, ho dato vita a una band di quattro musicisti, tre cantanti di sottofondo e io come lead singer. Avevo dato vita a quel progetto con i miei soldi e suonavamo in diverse serate cristiane, compreso un evento cristiano che si teneva all’ippodromo di Londra nell’estate del 2008. Quasi contemporaneamente, sono stata accettata per una competizione che si chiamava “Britain’s next urban superstar”(la prossima superstar britannica) e io venivo scelta come finalista. La mia audizione veniva ripresa in tv su Flava music channel su sky.
Nel 2009, mi sono laureata in farmacia e decidevo di usare il mio stipendio di farmacista per finanziare l’uscita del mio primo album. Ora, l’album è finito e ci sono già alcune canzoni scaricabili per il pre-marketing.
Per quanto riguarda i miei obiettivi, voglio diventare un artista gospel che scrive e canta sui temi della vita da un punto di vista divino.
Hai un consigliere?
Lei si chiama Chan. E’ una scrittrice-cantante di Manchester. Mi seguono anche Cece Winans e Yolanda Adams.
Hai intitolato il tuo primo album: “Cos’è l’amore?” Cosa vuoi comunicare esattamente al tuo pubblico con questo titolo?
Vuol dire Dio è amore e l’Amore è altruista.
Se esiste, qual’è l’audience per la tua musica?
Chi ascolta la Neo-soul, i cristiani e gli afro-caraibici.
C’è qualcosa nella tua musica che ti lega alla Nigeria e all’Africa in generale?
In Africa la musica è un’affermazione politica o religiosa. La mia musica fa esattamente questo.
In breve ma in dettaglio, cosa diresti al tuo pubblico sul tuo album d’inizio?
Con questo album, ho voluto incoraggiare i miei ascoltatori: “Cercando di essere me stessa” vuole essere un incoraggiamento per gli ascoltatori affinché siano le migliori persone secondo la volontà di Dio. La sentimentale “untold story” (storia non detta) descive l’amore che uno cerca quando incontra il creatore. “Angel” si basa su una storia vera che invoca una riflessione sull’innegabile domanda sul perché le persone muoiono. Si basa sulla storia vera di un mio amico che è morto ai tempi dell’università.
La canzone che da il nome all’album “what is love” si basa su un famoso capitolo della Bibbia, I Corinzi 13; finisce con l’enfatizzare il punto che Dio è amore. “Not too late” ci ricorda che non è troppo tardi per cercare di realizzare i propri sogni, senza badare a quanto tempo è rimasto nel tuo cuore. “Black and white”, come indica il titolo, descrive il viaggio per l’uguaglianza tra le razze e i sessi e ci invita a vivere insieme come una cosa sola, nonostante le nostre differenze.
“Vivere insieme come una cosa…” Grazie mille per il tuo tempo.
Ewanfoh Obehi Peter