Lo Zimbabwe sta affrontando il suo peggiore anno dal punto di vista della fame e le donne sono quelle che stanno sopportando il peso maggiore dato che sono loro che combattono per dare da mangiare ai loro figli.
La forte carenza di cibo nei villaggi delle zone rurali ed urbane del paese stanno portando la maggior parte della popolazione verso il completo esaurimento delle provviste mentre solo qualcuno riesce a sopravvivere mangiando radici degli alberi e frutti selvatici.
Tre quarti degli zimbabwiani, circa sei milioni di persone, sta affrontando la fame in questo paese dominato dall’inflazione.
Le scuole sono virtualmente chiuse visto che sia gli insegnanti che gli allievi soffrono la fame e non possono affrontare i lunghi viaggi verso le scuole. Le università rimangono chiuse poiché non possono dare da mangiare agli studenti. Le scuole professionali per l’istruzione secondaria e superiore hanno mandato gli studenti a casa.
Gli esami di quest’anno sono stati accantonati a causa della disgregazione delle classi comune a tutto il sistema scolastico. Con i bambini che non vanno più a scuola, resta alle donne, come madri di provvedere al sostentamento della famiglia.
E il governo non agisce per aiutare a recuperare la situazione. Negli ultimi sei mesi organizzazioni non governative che erano solite dare da mangiare agli affamati sono state bandite e gli è stato impedito di agire con l’accusa da parte del governo di fare campagna politica per il partito di opposizione.
Le stesse ONG sono state ostacolate nella loro azione di aiuto alle persone affette da HIV/Aids, che hanno bisogno di cibo e ancora di più del vaccino HIV/Aids. In tutto il paese il numero di morti collegate alla fame sta continuando ad aumentare.
Nei grandi ospedali non c’è da mangiare per i malati. I parenti dei malati sono costretti a portare da mangiare loro stessi e quelli che non possono farlo rischiano la morte. Il settore sanitario stesso è al collasso visto che dottori ed infermieri si rifiutano continuamente di lavorare in tali contesti.
Bere acqua è uno dei più grandi problemi per coloro che vivono nelle aree urbane. Alcune aree rimangono addirittura senza una goccia d’acqua per mesi dato che le autorità locali non hanno accumulato abbastanza moneta straniera per comprare prodotti chimici per trattare l’acqua.
E quando ritorna l’acqua, è maleodorante e senza gusto. Proprio a causa di questo una epidemia di colera è stata rilevata in tutto il paese.
L’inflazione ha ormai superato la soglia dei milioni in percentuale (231 milioni per cento a luglio di quest’anno) e il prezzo del cibo continua a salire ogni minuto. Per la gente povera è ancora peggio visto che hanno accesso al cibo solo coloro che pagano in dollari americani. Il governo ha infatti deciso di concedere il permesso di vendita ai negozi solo in dollari americani. Mentre i negozi che vendono in dollari americani hanno molte provviste, quelli che vendono in moneta dello Zimbabwe sono completamente vuoti.
Per quelli che usano la moneta locale è un incubo chiedere denaro alle banche visto che il paese si trova ad affrontare anche una importante scarsità di denaro. Il denaro che è consentito ritirare giornalmente dalle banche a ciascuno non è nemmeno sufficiente per comprare una colazione base fatta di pane, latte e tè.
Un gruppo di donne ha deciso di affrontare la situazione con degli acquisti fatti in paesi limitrofi attraverso viaggi nei paesi confinanti di Sud Africa, Botswana e Mozambico in cerca di cibo. Ma non senza rischi. Alcune di queste donne hanno finito per esercitare il mestiere più antico del mondo per sopravvivere. Esse vendono il loro corpo cosicché possono guadagnare abbastanza denaro per comprare cibo che poi portano in Zimbabwe.
La situazione è così grave che in Zimbabwe, le ragazzine sono state costrette a diventare prostitute in modo da aiutare ed integrare il budget familiare per il cibo.
E la stagione delle piogge sta per arrivare, ma il governo non è assolutamente preparato per la fornitura di semi e fertilizzanti per i contadini. Non c’è denaro straniero a sufficienza.
La carenza di cibo è iniziata nel 2000 quando il governo si accaparrò migliaia di fattorie che divise poi con i senza terra. Ma senza infrastrutture e politiche chiare per la produzione di cereali, si è creata una carenza di cibo che ha colpito il paese che prima era chiamato “Il cestino del pane dell’Africa“. La maggior parte delle fattorie attive è stata spartita tra i fedelissimi del governo che non hanno nessuna idea su come si possa portare avanti una fattoria. La terra rimane inattiva.
La corruzione nel governo si è aggiunta al caos dell’agricoltura. I macchinari destinati all’agricoltura hanno finito per essere rivenduti sul mercato nero.
Al momento tutte le speranze sono appese alla proposta di un nuovo governo di inclusione tra l’establishment attuale e i partiti politici di opposizione. E’ la speranza di una nazione tutta quella che il governo risolva quanto prima il problema della mancanza di cibo.
Di Rhodah Mashavave