“Sortilegi” è il nuovo libro di Enzo Barnabà e di Serge Latouche pubblicato recentemente da Bollati Boringhieri.
Si tratta di una raccolta di racconti che mostrano il punto di vista di questi due europei su un Congo che sta lentamente scomparendo, quello delle tradizioni e delle diverse culture africane per far posto a una ancora non ben definita occidentalizzazione.
Entrambi gli autori hanno vissuto e lavorato in Africa anche se in tempi diversi. In alcuni racconti mostrano un’Africa, tra il Congo e la Costa d’Avorio, che sta lentamente perdendo le sue tradizioni.
Per esempio quella delle scarificazioni o l’immagine nota negli anni ’60 delle “donne a seno nudo che si insaponano nelle anse stagnanti dei fiumi tra i banani e i campi di manioca” riprese da Marc Allégret.
“Un’Africa in cui, dando un’occhiata alle scarificazioni facciali, si poteva individuare l’etnia dell’interlocutore e addirittura capire se egli fosse un commerciante, un nobile, un fabbro o un griot”, si legge su bollatiboringhieri.it.
Anche se la tradizione rimane importante, la cultura occidentale sta dilagando senza trovare troppe difficoltà.
“L’intenzione degli autori – è scritto nel sito web della casa editrice – è quella di spiegare, nel senso di dispiegare, di srotolare sotto gli occhi del lettore, l’Africa nera che hanno conosciuto”.
Enzo Barnabà è un francesista che ha vissuto in Africa lavorando come insegnante all’Università di Abidjan. Dal soggiorno africano nascono i racconti di “Sortilegi” e il romanzo Le ventre du python, apparso in Francia nel 2007.
Serge Latouche è professore dell’università di Parigi XI e un economista francese. “È tra gli avversari più noti dell’occidentalizzazione del pianeta e un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo“, si legge su Wikipedia.it.