La Cooperazione Italiana ha finanziato percorsi formativi per i giovani nigeriani. In particolare, è stato valorizzato con un evento – con una tavola rotonda ed un ricevimento – il progetto attuato dalla ONG italiana Apurimac con il contributo della DGCS all’Ambasciata italiana ad Abuja nei campi dell’educazione media e della formazione professionale nella località di New Karo (Stato di Nassarawa) molto prossima alla capitale, e nella città di Jos nello Stato di Plateau.
La scuola media a New Karo ha attualmente 220 studenti suddivisi in classi di circa 30 alunni. La scuola è gestita dai padri agostiniani ed offre alloggio completo a tutti i suoi alunni durante l’anno accademico. Vengono ammessi 110 studenti l’anno a fronte di molte più domande che giungono anche da famiglie di estrazione islamica a sottolineare l’attrattiva di una realtà educativa di buon livello a prescindere dalla sua ispirazione confessionale. Il complesso offre anche alloggi, in via di espansione, per gli insegnanti. Alla fine del percorso formativo è rilasciato un certificato che consente la continuazione degli studi secondari superiori.
A Jos, il centro di formazione professionale ha offerto ed offre ad oltre 400 persone opportunità di apprendimento di tecniche professionali e artigianali, quali il confezionamento di calzature, la maglieria, la sartoria, la ristorazione e l’informatica, allo scopo di creare occasioni di impiego anche tramite l’avvio di attività autonome. Il centro e’ frequentato da persone di ogni estrazione etnica e religiosa e ne e’ stato al riguardo sottolineato il merito di offrire anche occasioni concrete di collaborazione e di reciproca conoscenza tra persone di diversa appartenenza in un’area divenuta, negli ultimi anni, tristemente nota per le violenze che oppongono i vari gruppi che vivono nello Stato di Plateau.
Del progetto ha fatto parte anche la Borini Prono, impresa di costruzioni italiana che ha sostenuto la ONG nella costruzione di una clinica a Kaduna, nel nord musulmano della Nigeria, e ha riabilitato un’ala della clinica di Katsina sempre nel nord.
Fonte: esteri.it