Università di Verona ospita giorno cultura africana

Verona. Associazione studenti africani

L’attività interculturale tenuta ieri dall’associazione degli studenti africani dell’università di Verona non è stato solo un incontro per parlare. E’ stato un giorno pieno di attività tutte mirate alla promozione dello scambio interculturale all’interno dell’università e oltre i suoi confini.

La città di Verona si sta risvegliando velocemente per far fronte alle difficoltà che ha di fronte proprio mentre le questioni dell’integrazione e dell’intercultura entrano nei circoli accademici attraverso giovani africani che affrontano grandi difficoltà nel farsi strada.

Pieralfonso Fratta Pasini, presidente consiglio comunale Verona

Secondo il presidente dell’associazione degli studenti africani, signor Edward Coroma della Sierra Leone, il programma di quest’anno è stato appositamente disegnato per coinvolgere chiunque nell’università, promuovere la cultura africana e lo scambio dei nostri valori con altre persone.
 
“Voglio ringraziare l’associazione degli studenti africani per aver organizzato quest’incontro e per aver invitato il consiglio comunale a partecipare”. Ha esordito Pieralfonso Fratta Pasini, presidente del consiglio comunale di Verona. Pasini ha rappresentato l’assemblea cittadina alla tavola rotonda.

L’incontro ha avuto luogo in un’aula dell’università che si è riempita di un pubblico che ha seguito attentamente gli argomenti dibattuti. La complessità delle domande che sono state poste dimostra che la riunione è stata seguita e partecipata.

Gli studenti africani, come ha spiegato Fortuna Ekutsu del Congo, gli unici studenti seduti al tavolo insieme agli invitati, devono affrontare molti problemi: dall’alloggio alle finanze, dai documenti ad altre questioni burocratiche.

“E’ tutto eccetto che facile con noi, soprattutto con i nuovi studenti che sono ogni tanto sono molto frustrati… in alcuni casi lo stress penalizza le loro performance accademiche”, aggiunge.

Reagendo alla condizione degli studenti, Pasini ha aggiunto quella che ha chiamato un’autocritica, dicendo che l’immigrazione è spesso rimasta un’argomento della politica invece di essere risolta veramente in Italia. Inoltre ha evidenziato che l’Italia ha affrontato l’immigrazione solo di recente.

“Siamo sempre stati famosi per la nostra tolleranza e apertura nei confronti di chiunque”.

Un momento dell'incontro degli studenti africani di Verona

Inoltre ha aggiunto che sarebbe stato meglio che gli immigrati fossero pienamente integrati nella società italiana e che la arricchissero con la loro.

In risposta a uno studente che aveva sollevato il fatto che molti suoi colleghi solitamente non tornano nei propri paesi per mancanza di incentivi e di altri sostegni per l’avvio di nuove attività, il rappresentante del consiglio universitario, prof. Daniele Corletto, ha detto che sarebbe meglio per gli studenti di organizzarsi e cercare assistenza ovunque. Ci sono associazioni, ha aggiunto, che potrebbero essere disposte ad aiutare coloro che sono pronti a far rientro a casa alla fine dei loro studi e iniziare nuovi progetti su piccola scala.

Spostando la discussione dalle questioni degli studenti all’integrazione culturale, alcuni partecipanti hanno colto al balzo l’occasione per chiedere al presidente del consiglio comunale se ci fossero delle politiche per l’integrazione già intraprese in città, come per esempio dare agli immigrati maggiori responsabilità nelle attività quotidiane della città in modo da ridimensionare gli stereotipi della gente.

 

un momento della tavola rotonda dell'associazione studenti africani di Verona

Come ha detto il presidente dell’associazione degli studenti in una breve intervista dopo una sessione, c’è la speranza che il consiglio comunale li coinvolga in un approccio più partecipativo nella ricerca di Verona del miglior modo d’integrare gli stranieri nella società.

Dopo tutto, come ha evidenziato uno dei professori presenti all’incontro, l’integrazione non è un’opzione ma la sola soluzione ai problemi del mondo di oggi.

 “Il vero successo nella storia dell’umanità si ottiene solo attraverso le nostre diversità”, ha aggiunto.

 

Ewanfoh Obehi Peter

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