Gioco d’azzardo e metaverso sono la coppia del futuro? Il mondo del gambling è stato protagonista di parecchie evoluzioni negli ultimi anni e parrebbe essere quindi il candidato ideale per un perfetto connubio con la realtà virtuale più chiacchierata del momento.
Il rapporto fra i due macrocosmi è stato a fondo analizzato dalla redazione di Giochidislots, che ha approfondito i diversi aspetti che caratterizzano il Metaverso e quelli che rappresentano maggiore attrattiva per i giocatori di poker, slot machine e affini.
Il contesto in cui il Metaverso si inserisce è quello del Web 3.0, che si prefigge una democraticità persa di vista nell’attuale panorama del Web 2.0, con una sorta di ritorno alle origini, ossia alla prima generazione di servizi internet.
Il Web 3.0 è caratterizzato dalla decentralizzazione e coinvolge tecnologie quali la realtà aumentata, la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale e le criptovalute, tutte rivolte all’obiettivo di raggiungere un’esperienza user-centric il più coinvolgente possibile. Con questi presupposti, è chiaro anche a un profano come il Metaverso abbiatutte le carte in regola per diventare una svolta memorabile nella realtà quotidiana, a partire dall’ambito lavorativo fino a quello di intrattenimento.
Il Metaverso offrirà la possibilità di visitare luoghi, partecipare a eventi e fare shopping senza muoversi di un centimetro, ma soprattutto senza recidere i contatti e le interazioni con le altre persone: queste, semplicemente, avverranno per il tramite di avatar creati a nostra immagine e somiglianza. Proprio in questo risiede la maggiore opportunità per il campo del gambling, in quanto i giocatori, col connubio di realtà aumentata e realtà virtuale, potranno sia spostarsi all’interno di casinò, partecipando a veri e propri tavoli di gioco, sia tutelare il proprio desiderio di riservatezza presentandosi col proprio avatar virtuale, che – grazie a caschi, visori e interfacce innovative – gli restituirà tutte le sensazioni di presenza effettiva sul posto.
Esistono già alcuni casinò ospitati dai metaversi attualmente esistenti: uno è all’interno di Decentraland, dove le transazioni vengono effettuate con la criptovaluta nativa e con NFT (Non Fungible Tokens). Un altro è ICE Poker, interamente dedicato al più famoso gioco di carte, che solo nei primi tre mesi di quest’anno ha guadagnato oltre 7,5 miliardi di dollari. Infine, come non menzionare Slotie, all’interno del quale si potranno trovare oltre 150 brand di casinò, con la possibilità da parte del giocatore di partecipare alla gestione di spazi e guadagnare attivamente nelle vesti di imprenditore.
È facile allora pensare che un appassionato di gambling non veda l’ora di poter trascendere i limiti dettati dalle distanze fisiche e mettere piede nei più famosi casinò a livello mondiale, senza in realtà muoversi dalla propria casa. Le moderne tecnologie permetterebbero una percezione sensoriale di qualità altissima, rifinendo di tutto punto l’esperienza.
Al momento l’ostacolo prevalente è rappresentato dalle criptovalute: ogni metaverso ha la propria criptovaluta nativa e i propri token, che vanno necessariamente depositati su un wallet; dopodiché si può procedere all’acquisto della criptovaluta e cominciare a spendere o investire. Fin qui tutto bene, salvo il fatto che i costi non sono propriamente accessibili a tutti: per acquistare un solo NFT servono migliaia di dollari, precludendo quindi la possibilità di gioco alla maggior parte della popolazione mondiale e vanificando così gli sforzi di un tanto agognato Web più democratico.
Non solo: le criptovalute non sono uniformemente regolamentate a livello internazionale, tantomeno condivise da istituti bancari, in virtù della loro caratteristica primaria di totale indipendenza. E, siccome sono parte integrante e peculiarità di qualsiasi metaverso, sarà strettamente necessaria la messa a punto di un’adeguata regolamentazione, prima che entrino a far parte del quotidiano di ognuno di noi.