La vice Ministra Marina Sereni in un video intervento all’East Africa Social Business Forum on Youth Entrepreneurship in corso ad Harare: “Microfinanza parte integrante di ogni strategia di sviluppo, soprattutto verso nuove generazioni”
“Muhammad Yunus ha aperto la strada a un nuovo approccio alla lotta contro la povertà migliorando l’inclusione finanziaria e l’accesso al credito per i piccoli imprenditori. La microfinanza si è infatti rivelata uno strumento essenziale nell’aiutare uno sviluppo sostenibile in contesti fragili, nel sostenere le piccole e micro imprese, nel favorire una crescita equa e nello sfruttare il potenziale femminile, fondamentale per porre fine alla esclusione e discriminazione. Ma soprattutto occorre sottolineare che questo approccio favorisce nei Paesi affetti da conflitti la riconciliazione ed evita che i giovani si uniscano ai gruppi armati, soprattutto in Africa”. Lo ha dichiarato la Vice Ministra degli Esteri e della Cooperazione internazionale Marina Sereni in un video intervento all’East Africa Social Business Forum on Youth Entrepreneurship in corso ad Harare in Zimbabwe.
Organizzato dallo Yunus Centre, l’evento, oltre al fondatore del Centre Muhammad Yunus, vede la partecipazione della Premio Nobel per la Pace 2011 Leymah Gbowee, dell’ex Presidente dell’Irlanda Mary Robinson, dell’attore Forest Whitaker, del Ministro della Difesa della Repubblica Centrafricana Hon Marie-Noëlle Koyara e di tante altre personalità.
“Il contributo cruciale della microfinanza – ha proseguito Sereni – è oggi riconosciuto e non a caso è parte integrante di ogni strategia adottata dalle agenzie per lo sviluppo, soprattutto verso le nuove generazioni. Anche la Cooperazione Italiana ha ideato e realizzato una serie di programmi che prevedono l’uso del microfinanziamento e vogliamo mantenere questo efficace strumento anche nella nostra futura programmazione. L’Italia sostiene convintamente la visione a ‘tre zeri’ proposta dal professor Yunus: zero concentrazione di ricchezza per zero povertà, zero disoccupazione e zero emissioni nette di carbonio. Tale visione è fonte d’ispirazione anche della strategia di cooperazione italiana: siamo dell’idea che la crescita economica possa essere sostenibile solo se migliora il benessere della società nel suo complesso. La nostra azione inoltre – ha detto ancora la Vice Ministra – non è solo centrata sulle persone ma anche sul pianeta, con una particolare attenzione alla necessità di fare fronte ai cambiamenti climatici, che è un principio guida delle nostre iniziative, non solo in Africa”.
“In qualità di presidente del G20 e come partner della presidenza britannica di COP 26, – ha spiegato Sereni – l’Italia vuole mettere al centro dell’agenda internazionale l’idea di un futuro a impatto zero, segnato dalla resilienza alla sfida del clima e da un uso più efficiente delle risorse. COVID19 ha dimostrato che la solidarietà globale è indispensabile per ‘non lasciare indietro nessuno’. In quest’ottica, la crisi può rappresentare l’opportunità per correggere alcune dinamiche sullo sviluppo e costruire un sistema più equo. Per questo ogni singola azione è importante. Tutti noi, nel nostro quotidiano, – ha concluso la Vice Ministra – dobbiamo dare il nostro contributo per uno sviluppo inclusivo e sostenibile che trasformi in meglio la vita delle persone e del pianeta”.
Insieme a FAO e Yunus Centre, la Cooperazione italiana è attiva con alcuni specifici programmi nella Repubblica Centrafricana, con l’obiettivo di favorire la crescita sostenibile della produzione agricola e l’inserimento e la formazione dei giovani nei processi produttivi d’impresa.
Fonte: esteri.it