La Vice Ministra degli Affari Esteri Marina Sereni ha oggi avuto un video colloquio con il Segretario Generale del Ministero degli Esteri dell’Oman Sayyid Badr Al Busaidi.
Partendo dall’analisi degli effetti della pandemia di Covid-19, il colloquio ha offerto l’occasione per rinsaldare il forte legame esistente e le relazioni bilaterali tra i due Paesi. In particolare, Sereni e Al Busaidi hanno concordato la ripresa dei lavori di preparazione per una nuova riunione della Commissione bilaterale Italia-Oman, la cui ultima sessione si è svolta nel 2017. Scopo dell’organismo è lo sviluppo della cooperazione reciproca tra i due Paesi, soprattutto in ambito economico, turistico, scientifico e culturale.
Il Segretario Generale Al Busaidi ha dato un quadro delle riforme in atto nel suo Paese e della situazione geopolitica della regione del Golfo, che vede aperti diversi focolai di crisi e tensione, verso i quali il Governo di Mascate esercita tradizionalmente un ruolo di mediazione e dialogo tra le parti.
Riguardo il conflitto che investe il vicino Yemen, a fronte della ripresa delle ostilità e del rischio di frammentazione, Sereni ha ribadito il sostegno italiano agli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite, anche in considerazione della difficile situazione umanitaria che si vive quel Paese.
“Nutriamo alcune preoccupazioni – ha dichiarato poi la Vice Ministra in riferimento all’Iran – per la posizione assunta da Tehran rispetto alle crisi regionali e in particolare al sostegno offerto ad alcuni attori non statali e al trasferimento di tecnologia missilistica, oltre naturalmente al tema dei diritti umani. È fondamentale salvare il JCPoA e proseguire il dialogo franco e costruttivo con le autorità iraniane”.
L’Italia inoltre, ha aggiunto Sereni, “sostiene i rinnovati sforzi per raggiungere una soluzione negoziata e positiva” nella disputa che vede il Qatar opposto ai vicini Stati arabi.
Riguardo la situazione in Libia, La Vice Ministra e il Segretario Generale hanno concordato sulla necessità di un immediato e credibile cessate il fuoco, “tenendo conto – ha chiarito Sereni – che occorre assolutamente evitare che la nuova linea del fronte tra Sirte e Jufra sancisca di fatto una spartizione del Paese. Ogni influenza esterna deve cessare e, in questo senso, l’embargo delle armi sancito dalle Nazioni Unite è una priorità in cui l’operazione Irini copre un ruolo fondamentale”.
Entrambi Sereni e Al Busaidi hanno anche concordato sulla necessità di un rapido riavvio della produzione petrolifera in Libia, essenziale per il dialogo politico e per la ripresa economica del Paese.
Fonte: esteri.it