Un piano per sviluppare i rapporti imprenditoriali con il continente nero.
Si chiama Piano Africa il progetto del ministero dello Sviluppo economico che sarà inaugurato il 26 e 27 febbraio prossimi con una visita del sottosegretario Adolfo Urso in Etiopia, Tanzania e Angola.
Il piano, che sarà coordinato in collaborazione con il ministero degli Esteri, “intende operare secondo una logica di ‘sviluppo condiviso’ – si legge in una nota della Farnesina – cioè creare o innovare quelle infrastrutture necessarie a interscambiare le risorse naturali, culturali, imprenditoriali, tecnologiche ed energetiche dei paesi target”.
Nell’ambito del piano partirà anche un tavolo di sistema permanente sul continente africano. Molto importante sarà anche il coinvolgimento delle Regioni italiane, che firmeranno partnership specifiche con i paesi africani.
“Lo sforzo di tener dietro ai grandi Paesi emergenti come Cina, India e Brasile – ha dichiarato il sottosegretario Urso – ha portato negli ultimi anni a trascurare alcune aree promettenti e strategiche per il nostro fabbisogno di materie prime, come il continente africano e in particolare l’Africa sub-sahariana”. Per questo, ha aggiunto, “ora recupereremo il tempo perso con un piano che ci permetterà di cogliere nuove opportunità e di diversificare la penetrazione delle nostre imprese sul mercato africano”.
A guadagnarci, infatti, saranno tutti. Non solo i paesi africani ma anche l’Italia. Il piano, ha sottolineato Urso – “vuole rappresentare l’applicazione di un nuovo concetto di sviluppo e di investimento a Paesi selezionati sul loro fabbisogno di infrastrutture e tecnologia e della disponibilità di risorse naturali“. Come l’oro, il platino, i diamanti, l’uranio, il manganese, il cromo, il nichel, la bauxite e il cobalto di cui “l’Africa è il primo produttore al mondo. Inoltre il tasso di crescita del Pil negli ultimi anni è stato in media del 5,5%”.
di Silvia Cravotta