Attacchi terroristici a Ouagadougou.
Il racconto dell’ong italiana LVIA
È di almeno 23 morti e 33 feriti il bilancio dell’attacco terroristico nella capitale del Burkina Faso – Ouagadougou – cominciato ieri sera, venerdì 15 gennaio, contro l’hotel Splendid e il caffè-ristorante “Le Cappuccino” e conclusosi stamattina dopo un assedio durato sette ore delle forze speciali del Burkina Faso. Aqmi, il braccio di Al Quaida nel Maghreb, ha rivendicato l’attacco. A fornire il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è stato il presidente Christian Kaboré (fonte ANSA).
«La Farnesina sta verificando l’eventuale presenza di italiani nei luoghi dell’attacco» – racconta da Ouagadougou Marco Alban, rappresentante dell’ong italiana LVIA in Burkina Faso.
L’attacco a Ouagadougou arriva a due mesi di distanza dall’attacco realizzato con dinamiche simili colpendo l’hotel Radisson Bleu a Bamako, in Mali, Paese che confina con il Burkina Faso.
«Il gruppo Aqmi copre tutto il Sahel con l’intento di destabilizzare l’area» – racconta Marco Alban, che vive a Ouagadougou da diversi anni e precedentemente ha vissuto in Mali e Senegal sempre in rappresentanza dell’ong italiana LVIA.
«Avevamo il sentore che prima o poi sarebbe accaduto anche in Burkina. Non dobbiamo dimenticare che spesso questi attacchi sono una dimostrazione di forza tra i vari gruppi armati arrivati in Sahel da Algeria, Libia, Chad e che strumentalizzano a loro vantaggio delle crisi interne, come accaduto in Mali, oppure vogliono rimarcare il loro potere in un Paese come il Burkina che è riuscito a difendere la democrazia e dove da decenni convivono pacificamente persone di religione musulmana e cristiana. La direttiva che diamo al nostro personale – continua il rappresentante di LVIA – è di non recarsi hotel ristoranti e luoghi pubblici particolarmente sensibili perché molto frequentati da stranieri. Per il resto – conferma – resteremo in Burkina, dove la vita si svolge in modo tranquillo. Certo, l’attacco ha traumatizzato la città, ma è importante non interrompere le nostre attività di cooperazione e sviluppo, anche perché il terrorismo fa adepti soprattutto laddove c’è povertà, rabbia e non c’è più speranza».
Il presidente dell’ong LVIA, Ezio Elia, dichiara: «Con la necessaria prudenza e le dovute attenzioni, come già è avvenuto in diverse altre occasioni nel corso dei nostri 50 anni di servizio di pace in diversi Paesi africani, la LVIA intende proseguire i propri progetti in Burkina Faso, così come in Mali e in Burundi attualmente alle assurti tristemente alle cronache, assicurando la piena solidarietà ai fratelli africani che subiscono assurde azioni di odio e violenza».
LVIA realizza attività di cooperazione e sviluppo in Burkina Faso in vari settori, accesso all’acqua, supporto all’agricoltura, tutela ambientale. Si può contribuire sostenendo un progetto attualmente in atto la lotta alla malnutrizione infantile, attraverso il quale LVIA, fino ad oggi, ha salvato la vita di 18mila bambini gravemente malnutriti. Puoi contribuire anche tu, effettuando una donazione: DONA ADESSO
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Fonte: comunicato stampa