La Nigeria di Anthony Enahoro

Chief Enahoro è uno dei leaders del Mega Summit Movement, un movimento che organizza il prossimo incontro nazionale sulla democrazia il primo ottobre ad Abuja.

Nelson Mandela e JJ Rawlings saranno presenti. L’obiettivo è di unire diversi partiti politici del paese per creare un soggetto politico capace di contrastare l’attuale partito di maggioranza di governo, il People Democratic Party.

Enahoro è nato il 22 luglio 1923 ad Uromi, nello stato di Edo. Era uno dei più importanti attivisti anticoloniali e a favore della democrazia in Nigeria, durante il periodo coloniale. Ha fatto carriera nei media, in politica e nei servizi civili sia nel periodo coloniale che dopo. Il 31 marzo 1953, e’ diventato la prima persona a siglare una mozione per l’indipendenza della Nigeria.


Molti anni dopo la Nigeria vedeva il fallimento del progetto e come un vero padre Enahoro stava ancora lì a incontrarsi con altri importanti personaggi nigeriani per cercare il miglior modo per guidare il paese.

In un’intervista con Sahara Reporters, alcuni anni fa, aveva spiegato l’idea di Nigeria per cui aveva combattuto sin da quando era giovane.

“Perché sta ancora combattendo la battaglia che lei ha iniziato all’incirca all’età di 21 anni?”

“Ho detto spesso rispondendo a questa domanda che noi, ‘ i giovani della mia generazione ‘, abbiamo iniziato a combattere per la libertà, la modernizzazione e la democrazia. Come sa, siamo riusciti ad ottenere la libertà. Siamo anche riusciti, a grandi linee, nel processo di modernizzazione ma è triste dover registrare lo stato deplorabile della democrazia in Nigeria. Finora abbiamo fallito. Fino a quando quest’obiettivo non sarà realizzato credo che i sogni della mia generazione e dei miei colleghi, molti dei quali sono morti nelle nostre battaglie, rimarranno traditi. Mi rifiuto di credere che il destino mi ha permesso di vivere così a lungo e in ragionevole salute per tradire la nostra battaglia e confinare me stesso a occuparmi egoisticamente di questioni personali.”

Era il leader della Coalizione democratica nazionale, NADECO; un movimento che ha lottato con il governo militare per la democrazia in Nigeria.  Dopo la morte del generale Sani Abacha lunedì 8 giugno 1998, il generale Abdulsalami Abubakar che era diventato il capo dello stato della Nigeria, iniziava un piano per restituire il potere a governo eletto democraticamente.

La corruzione era al suo massimo nel paese, gli abusi di potere all’ordine del giorno, tuttavia molti attivisti per la democrazia erano diventati invisibili.

“Molti di noi del NADECO, tra cui anch’io, pensavano che non era compito dei militari dare una costituzione al paese. Credevamo che questo potesse costituire un pericolo per instaurare una sottile continuazione del regime militare e che se partecipavamo nel legittimare il regime militare appoggiando il generale Abdulsalami Abubakar, i militari avrebbero potuto trovare un modo per imporre  uno dei suoi al paese come capo del governo.

Il problema della Nigeria è enorme. Le fondamenta del paese sono sbagliate, i suoi sistemi di governo sono sbagliati, e le politiche del partito al potere sono sbagliate…”

“Quando, negli anni 50, lei ha scritto la mozione per l’indipendenza, che tipo di nazione aveva in mente?”

“Non c’era un accordo generale su questo. Ciò che era importante era che dovevamo essere liberi da governi stranieri. Alcuni di noi, in particolare i giovani di tutti i partiti, condividevano le stesse opinioni sulla democrazia, il sistema parlamentare di governo e sul fatto di rimanere nel commonwealth. Su quest’ultimo punto, posso dire che se l’India non avesse scelto di rimanere nel Commonwealth, noi giovani ci saremmo opposti alla scelta di far rimanere la Nigeria nel Commonwealth.”

“Alcuni dicono che la nostra gloria è nel passato. Argomentano ciò quando guardano indietro e vedono che la Nigeria, senza contare i problemi post-indipendenza, era avviata sul percorso giusto. Dove pensa che l’abbiamo persa?”

“Alcuni potrebbero dire che la chiave di volta furono le elezioni del 1959 quando i premier delle regioni occidentali e orientali decidevano di competere personalmente per il controllo del governo centrale mentre il premier del nord, Sarduana di Sokoto, sceglieva di restare al potere a Kaduna nella regione del nord, e inviava il suo subordinato, Abubakar Tafawa Balewa, a Lagos come primo ministro. In breve, la conseguenza fu che il primo ministro nazionale era superiore ai premier delle regioni orientali e occidentali, ma era subordinato rispetto al leader del nord. Le conseguenze furono pesanti.”

La Nigeria di oggi è un serio dilemma. I problemi etnici, il controllo delle risorse, i disordini sociali politici e religiosi. Le storie sulla Nigeria non mancano sui titoli della stampa mondiale.

In questo difficile momento per il paese di più di 140 milioni di persone, chief Enahoro ha sempre ribadito una sola cosa come rimedio principale.

“La mia teoria è che ‘con  Agricultura ed esportazioni’ dobbiamo sfamarci adeguatamente. E dobbiamo produrre in abbondanza per l’esportazione.”

Come principale ingrediente per rivitalizzare l’agricoltura della Nigeria, se fosse stato al governo:

“Lo chiamerei sviluppo più che rivitalizzazione. Importiamo una percentuale troppo alta delle nostre scorte alimentari ed esportiamo troppo poco in altri paesi africani. Non abbiamo scuse per essere come siamo un povero paese ricco data l’abbodanza delle nostre materie prime e il potenziale della nostra capacità produttiva.”

A proposito della corruzione nel paese ha aggiunto: “La causa della corruzione non deriva tanto dalle persone al potere quanto dal sistema che ha permesso loro di arrivare a conquistare posizioni di potere!”

Ewanfoh Obehi Peter