Oggi, 9 giugno, e domani Frattini incontrerà a Roma, alla Farnesina, le autorità della Somalia nell’ambito foro di consultazione e di coordinamento chiamato “International Contact Group on Somalia”.
Il foro raggruppa gli attori internazionali (Stati ed Organizzazioni Internazionali) maggiormente impegnati a favore del processo di pace in Somalia, attualmente presieduto dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Somalia, ambasciatore Ahmedou Ould-Abdallah.
E’ prevista la partecipazione del Primo Ministro somalo, Ali Sharmarke, e del Ministro degli Esteri somalo Abdullahi Omaar.
L’Italia – è scritto in una nota della Farnesina – appoggia l’attuale Governo somalo di unità nazionale “perché – come ha detto il ministro Frattini in un suo intervento al Quirinale in occasione della Giornata dell’Africa – ci appare seriamente impegnato a costruire una pace duratura, attraverso un consenso ampio, senza esclusioni, di tutte quelle componenti della società somala che rifiutano la violenza ed il terrorismo”.
“Dobbiamo mantenere viva l’attenzione della comunità internazionale – ha aggiunto Frattini – risvegliatasi di recente a causa della “novità” pirateria, su questo Paese. Una Somalia instabile produce effetti negativi non solo sulla regione del Corno d’Africa, ma anche sul Mediterraneo, l’Europa e l’intera comunità internazionale. Lo stesso fenomeno della pirateria, la cui recrudescenza – più 98% di attacchi nel primo trimestre 2009 – cerchiamo di fronteggiare soprattutto in mare, ha in realtà le sue cause a terra, nell’endemica instabilità somala.”
Prima della conclusione, lo stesso comunicato stampa sottolinea l’impegno dell’Italia in favore della Somalia evidenziando un impegno nella cooperazione. Molte Ong, tuttavia, protestano contro i tagli del Governo alla cooperazione allo sviluppo.
“L’Italia – si legge nella nota – è stato il primo Paese donatore ad inviare nei giorni scorsi aiuti umanitari d’emergenza alle popolazioni somale colpite dai recenti combattimenti mentre l’Africa resta al centro delle priorita’ di cooperazione dell’Italia, come dimostra l’impegno preso di destinare a quel continente, nel triennio 2009-2011, non meno del 50% delle risorse di aiuto pubblico allo sviluppo da utilizzare sul canale bilaterale”.
“In questo contesto – è scritto in coda allo stesso comunicato – l’Italia si sta facendo inoltre promotrice di un concetto di sviluppo che, ribadendo la centralità dell’aiuto pubblico, valorizzi tutte le politiche di lotta alla povertà: commercio, investimenti, cancellazione del debito, efficacia degli aiuti; metta a sistema tutte le risorse a disposizione, quindi anche partenariati pubblico-privati; mobiliti tutti gli attori coinvolti: non solo Governi, ma anche enti locali, fondazioni, organizzazioni della società civile, settore privato; punti ad un maggiore coordinamento tra i donatori internazionali e ad una migliore complementarietà tra i loro interventi”.
Quanto alla “gestione” delle crisi, per il Ministro Frattini sono perseguibili tre “percorsi strettamente interconnessi:
1. la crescita del ruolo dell’Unione Africana a favore della pace del continente;
2. lo sviluppo delle attività di formazione peace-keeping;
3. i processi di integrazione regionale.