Il Ministro degli Affari Esteri ha autorizzato, l’avvio di un intervento di emergenza della Cooperazione Italiana, del valore di 200mila euro, per il rafforzamento dei servizi sanitari in Gibuti, che prevede la realizzazione di attività di aiuto umanitario in favore all’Ospedale di Balbalà.
La condizione sanitaria della popolazione di Gibuti continua ad essere, infatti, estremamente preoccupante, visti gli alti tassi di mortalità ed infettività. La crisi umanitaria in corso nel Corno d’Africa ha aggravato le condizioni della popolazione locale e – anche a seguito dell’afflusso dei rifugiati dalle aree limitrofe nel Paese – ha provocato un sovraffollamento dell’Ospedale di Balbalà che occupa una posizione centrale per le popolazioni migranti nella regione.
La struttura, che ha registrato negli ultimi mesi un aumento del 50% dei casi di malnutrizione e delle patologie associate nonché un incremento del 20% degli interventi chirurgici, non è attualmente in grado di far fronte all’emergenza in corso, non disponendo di materiale sanitario sufficiente e di strumentazioni adatte a coprire le necessità.
L’Ospedale, conosciuto dalla popolazione locale come “Ospedale Italiano” in virtù del sostegno fornito da anni dalla Cooperazione Italiana, serve un bacino di 250mila persone e copre la maggior parte degli interventi chirurgici di tutta Gibuti.
Situato nella periferia della capitale Gibuti ed al centro della baraccopoli di Balbalà, che ospita circa 200mila abitanti, l’Ospedale rappresenta un’importante struttura sanitaria nel Paese e fornisce servizi rilevanti alla popolazione più vulnerabile: dall’assistenza sanitaria di base e preventiva, realizzata anche attraverso la rete dei centri di salute ad esso correlati, a prestazioni proprie di un ospedale di riferimento di terzo livello, con cure specialistiche e un reparto di chirurgia che offre servizi qualificati e non reperibili in altre strutture.
Fonte: esteri.it