Acqua e salute, nuovi interventi in Etiopia

Con la pubblicazione delle linee guida per la formulazione e la presentazione delle proposte delle Ong, parte la seconda fase dell’Iniziativa di emergenza della Dgcs in Etiopia, riguardante la riduzione del rischio nei settori Acqua, Igiene Ambientale e Salute.

La Dgcs infatti, lo scorso 4 agosto 2011, visto il peggioramento della crisi in atto nel Paese e dopo l’appello del governo etiopico alla comunità internazionale per fornire assistenza umanitaria, ha approvato il rifinanziamento del fondo in loco dell’Iniziativa di emergenza Aid 9386 per un totale di 1,3 milioni di euro.

L’obiettivo è consolidare i risultati ottenuti nell’ambito della prima fase dell’iniziativa, favorendo la ricerca di soluzioni sostenibili e durature. Il coordinamento, la facilitazione dei rapporti con le Autorità e con altre agenzie/organizzazioni operanti sul territorio, l’assistenza tecnica e il monitoraggio delle attività saranno assicurati dall’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba, dall’Utl e dagli esperti inviati dalla Dgcs.

La nuova fase dell’iniziativa consentirà alla Cooperazione italiana di estendere il proprio raggio d’azione nel sud est.

Le regioni interessate saranno Oromia, Regione Somala e Snnpr. Basti pensare che soprattutto nelle aree pastorali di queste regioni alla limitata disponibilità d’acqua, problema cronico in Etiopia, si sono aggiunte le conseguenze del fenomeno atmosferico della Niña, tra la fine del 2010 e il 2011, che hanno ulteriormente compromesso l’accesso e l’utilizzo di fonti di acqua sicura.

In particolare, la nuova fase dell’iniziativa interesserà le popolazioni locali e rifugiate particolarmente colpite da condizioni ambientali e climatiche avverse e soggette al flusso migratorio dai Paesi limitrofi e mireranno a ridurre e prevenire il rischio di emergenza umanitaria nei settori dell’acqua e della salute, a migliorare la gestione delle risorse disponibili e a favorire la riduzione delle patologie legate all’acqua e alla malnutrizione infantile.

Oltre ai settori principali, si interverrà anche sullo sviluppo delle risorse umane, sulla protezione di rifugiati e sfollati, sulla promozione della condizione femminile.

Le azioni messe in atto mireranno al massimo coinvolgimento e alla collaborazione delle Autorità locali e ricercheranno la costruzione di sinergie con altre organizzazioni sul territorio impegnate in interventi simili o complementari.

 

Fonte: esteri.it

 

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