Oltre ad essere un libro, Africa QUI è anche una scommessa. Sì proprio così. Una scommessa tra l’autrice, Stefania Ragusa, e la sua amica Sara, “italianissima ma dalla pelle d’ebano”, sul fatto che in Italia non esistono storie d’immigrazione di successo.
“Perché, si chiedeva [Sara], in Italia i neri, quando riescono a lavorare, fanno solo mestieri umili?”
Africa QUI è l’ultimo libro della giornalista Stefania Ragusa che ha raccolto tante interviste e racconti di africani che hanno avuto e stanno avendo successo.
E’ un libro che si legge tutto d’un fiato dalla prima all’ultima pagina. Linguaggio chiaro, storie intense e sempre interessanti. 133 pagine che fanno luce su un’Italia sconosciuta ai cosiddetti “grandi” media della Penisola. Molti profili sono illuminanti e forse anche per questo il libro è molto scorrevole.
Notevole la storia di Thomas McCarty, il presidente della Ghanacoop di Modena, “una cooperativa che importa ananas certificati fairtrade dal Ghana”.
“In Europa – racconta Thomas McCarty – la gente quando incontra gli africani pensa sempre che devono essere scappati dalla guerra e dalla carestia. Non riesce a immaginare che la spinta possa essere la curiosità o la voglia di mettersi alla prova, ovviamente, portando sempre nel cuore la propria famiglia. In Africa è impensabile che ci si dimentichi dei genitori o dei fratelli. Io sono partito perché volevo allargare i miei orizzonti”.
Notevoli, infine, i disegni di Elisa Freddio che raffigurano gli africani all’inizio di ogni racconto.
Qui l’intervista di Radioradicale.it a Thomas McCarthy.