ALGERI – Film documentari sulle cause e i movimenti di liberazione in Palestina e nel Sahara occidentale, sul dramma degli sfollati, sulla condizione femminile o sulla conservazione dell’identità sono stati proiettati mercoledì ad Algeri nell’ambito dell’11° Festival internazionale del cinema di Algeri (Fica).
Presentati al pubblico presso il Palais de la culture Moufdi-Zakaria, questi documentari sono stati selezionati nell’ambito del focus “cinema, memoria e resistenza” dedicato alle opere che perpetuano la memoria e denunciano le ingiustizie.
Diretto da Rabah Slimani, “Wanibik, le peuple qui vit face à sa terre” denuncia le esazioni dell’occupante marocchino nei confronti del popolo Saharawi e punta i riflettori sul “muro della vergogna” eretto dal Marocco negli anni Ottanta. Per farlo, il regista algerino segue la vita quotidiana dei giovani studenti saharawi della scuola di cinema nei campi profughi di Tindouf.
In 95 minuti, il documentario ripercorre la realizzazione del progetto di fine studio di questo gruppo che ha scelto il “muro della vergogna” come rappresentazione della divisione delle terre saharawi e dello spostamento forzato delle popolazioni sotto l’occupazione.
“Wanibik” include anche molte testimonianze di rifugiati saharawi che hanno perso i loro parenti nell’esplosione delle innumerevoli mine antiuomo, così come la grande convinzione della donna saharawi e la sua lotta per l’indipendenza del suo Paese.
Preservare la propria identità nonostante la colonizzazione è il tema principale del breve documentario “Silk Thread”, della regista palestinese Walaa Saada, che mostra un importante elemento del patrimonio culturale palestinese, il tradizionale abito da sposa tessuto dalle donne e tramandato di generazione in generazione come atto di resistenza identitaria.
In questo Paese strangolato da ogni parte, il regista algerino Mehdi Belmechri dà la parola in “Murmured Voices” a donne palestinesi di diverse generazioni e di diversa estrazione sociale per ricostruire la loro vita quotidiana, la loro resistenza, il loro desiderio di libertà e i loro sogni, offrendo al contempo una visione vivida di tutte le difficoltà di assumere il proprio status di donna istruita, ambiziosa e resistente.
In linea con questo gruppo che ha discusso a lungo il problema dell’accesso agli archivi, l’italiana Monica Maurer propone in “Yom EL Ard” (Il giorno della Terra), un breve film documentario realizzato dal montaggio di numerose immagini d’archivio prodotte dai palestinesi in Palestina negli ultimi 37 anni e che l’amministrazione coloniale sta cercando di far sparire.
L’undicesima edizione della Fica prosegue fino al 10 dicembre con un programma di focus film, una selezione dedicata al cinema e alle donne.
Fonte: aps.dz